La storia di due fratelli, un padre, un’eredità scomoda e un passato da affrontare.
Fotografie che ripercorrono una vita. Dall’infanzia, a tratti felice a tratti inquieta, ai beati anni delle scoperte e delle cadute fino all’età adulta e delle responsabilità. In mezzo l’amore, la droga, il successo, la paura. Un viaggio lungo due vite che s’intrecciano, si perdono, poi tornano a confrontarsi in una resa dei conti che vede entrambi sconfitti, entrambi vincitori. La vita è ciò che accade dentro di noi, anche senza di noi.
E dietro, come un’ombra sempre presente, il padre. Una volta forte, coraggioso e spavaldo, ora inerte su una sedia a rotelle. Un monito che ci ricorda il naturale percorso della vita, dall’alba al tramonto, dalla luce al buio, e in mezzo la forza necessaria che ci vuole per diventare uomini e scoprire la nostra vera natura, quanto c’è in noi di bestiale ed egoistico, quanto di generoso e umano. Due facce della stessa rivolta contro i disordini che ci abitano.
Uno spettacolo che procede sul filo sottile della memoria familiare, quella intima che ci scorre nelle vene e ci accomuna ai nostri genitori quando un giorno – e capita a tutti – guardandoci allo specchio vediamo i loro volti.
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Scheda artistica
Manifesto (70x100 cm)
Foto di scena
Uno spettacolo costruito con un linguaggio spezzato, volutamente non descrittivo e non retorico. L’artista che vive e crea nella carne e nella passione sa che nulla è semplice e che l’altro esiste.
La storia di due fratelli che è la metafora del doppio, di due opposti che si attraggono, di due opinioni divergenti, destra e sinistra del nostro cervello, di una duplicità alla ricerca dell’unità. La ricerca ultima dell’armonia dei contrari.
Dialoghi asciutti, monologhi feroci, parole che svelano i nostri mostri interiori, il bisogno di affermarsi, la paura del fallimento, il desiderio di emergere, frasi rubate alla vita divenute parole di polvere e nebbia nel cuore.
Uno spettacolo sul tempo che abbiamo vissuto e non sempre compreso. Pezzi sparsi di cose non dette, fotografie che fanno piangere, somme di esperienze che sono la somma di sogni e di orrori. E poi i ricordi che cullano, le promesse di un futuro da cambiare. In mezzo l’amore, le prime scoperte, i piccoli brividi, i giochi d’infanzia, i salti nel vuoto nel modo adulto, la presa di coscienza dei nostri limiti e la voglia di superarli. Il successo professionale e il suo retrogusto amaro.
Tutto questo attraverso la storia di due fratelli che, camminando su due binari paralleli, non si incontreranno mai, se non al punto d’arrivo, laggiù in fondo, al tramonto, dove dovranno imparare a perdonarsi o a schiantarsi. I due fratelli hanno il dovere di invocare la sincerità, anche quella più oscura, perché la menzogna separa gli uomini non meno dell’avidità.
Corrado Accordino
drammaturgia e regia
Corrado Accordino
con
Corrado Accordino
Daniele Ornatelli
aiuto regia
Valentina Paiano
assistente alla regia
Sara Veneziani
produzione
Compagnia Teatro Binario 7
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